Prodigio Mogherini L’Alto rappresentante sulla Russia ha ragione Se Federica Mogherini ha avuto l’impressione che dietro tante critiche nei suoi confronti siano dovute ad una qualche forma di sessismo, desideriamo farle avere tutta la nostra più assoluta solidarietà. Almeno dai tempi della signora Thatcher, non nutriamo pregiudizio alcuno per il ruolo delle donne in politica e se volessimo essere ancora più esaurienti, risaliremmo volentieri ad Elisabetta di Inghilterra. Le donne in politica possono fare meglio degli uomini. Dell’Alto rappresentante per la politica estera europea, più prosaicamente non abbiamo invece apprezzato le sortite pro stato di Palestina appena insediata o quasi. Prima di promuovere lo Stato palestinese occorrerebbe per lo meno risolvere il contenzioso fra Hamas e Fatah e poi quello della prima con Israele, non riusciamo a capire altrimenti cosa si voglia proporre esattamente. Abbiamo poi una riflessione nostra dovuta agli sviluppi in medio oriente per cui non capiamo come si possa proporre un nuovo Stato nazionale arabo, quando gli arabi stanno disfacendo quelli che avevano. L’idea di Stato nazionale, è tutta occidentale, gli arabi che sono vissuti per secoli in clan e tribù, non ne sentono questo bisogno, il primo a parlare di una nazione araba fu un cristiano maronita alla fine dell’800, le maggioranze musulmane rispetto ad allora mostrano, vedi l’Is, altre esigenze ed Hamas fa parte di queste. Ancora vorremmo capire quali confini pensa Hamas per definire uno stato palestinese, al momento quelli di Israele verrebbero cancellati. Per cui non vogliamo interferire nei propositi dell’Alto rappresentante, ma invitarlo ad una maggior prudenza nel perseguirli. Mogherini ha invece tutta la nostra approvazione per quello che sostiene a riguardo della crisi ucraina: è vero che è molto difficile trattare con Putin, perché il presidente russo è sempre più orientato a “una logica di confronto e di scontro” e però allo stesso tempo, bisogna evitare di “cadere nella trappola di una nuova Guerra fredda”. Il rischio Mogherini lo avverte pienamente e insieme la situazione paradossale di peggiorare i rapporti con la Russia, proprio in un tempo in cui il mondo non è più diviso in blocchi. Dispiace allora che l’Alto rappresentante sia stato come messo in disparte dalle trattative che hanno viste impegnati direttamente Angela Merkel e François Hollande. In questo caso non sappiamo se i polacchi hanno influito in questa soluzione, erano loro ad accusare Mogherini di essere troppo vicina ai russi, o se il peso dell’Italia e della Ue non è tale da intralciare i due principali paesi contraenti dell’euro zona. In ogni caso ci sembra che la preoccupazione di Mogherini nei confronti della questione russa sia condivisa a Berlino ed a Parigi e questo fa sperare che la politica estera europea sulla crisi ucraina riesca se non ad ottenere una soluzione diplomatica, ancora lontana, per lo meno a non estendere ulteriormente la minaccia militare che si è profilata con l’invio di armi pesanti al governo di Kiev. Roma, 12 marzo 2015 |